LAGHI D’OLBE E MONTE LASTRONI (2449 mt)
MESE: LUGLIO 2016
DIFFICOLTÀ: E
VALUTAZIONE: ***
PREPARAZIONE FISICA: *
TEMPO TOTALE SALITA FINO ALLA VETTA E DISCESA : 6 h
SALITA FINO AI LAGHI: 2 h ½
Per affrontare questa stupenda escursione naturalistica ( muniti unicamente di zaino, acqua e bastoncini da trekking) siamo partiti dal versante di Sappada ( l’alternativa è partire dal Rifugio Sorgenti del Piave e fare il Passo del Mulo), parcheggiando l’auto alla Baita del Rododendro. Da lì un sentiero nel bosco (che, attualmente è in fase di ampliamento per renderlo .. sfortunatamente ..una strada carrozzabile..)inizia a salire. Il percorso è ben segnato ( sentiero n.138) e, passando in mezzo ad alti abeti e , successivamente cespugli di pino mugo, con il piacevole rumore dello scorrere dell’acqua del Rio Miniera che ci accompagna e ci delizia di una sensazione di frescura, dopo circa un’ora e mezza di cammino ci ritroviamo su un verdeggiante e aperto altopiano, adibito a pascolo. Dove beate e placide mucche di razza alpina ruminavano gioiose la fresca erbetta, alternata a gustosi fiorellini multicolore, tra cui stupendi cespugli di rododendri in fiore. Sembrava di essere giunti in un eden di silenzio e natura, dove la frenesia e il caos della vita di tutti i giorni non potevano raggiungerci.. non c’era nulla che potesse interrompere la pace che si respirava su quel vasto pianoro.. e dire che, senza neppure saperlo, ci trovavamo dietro gli impianti di risalita del comprensorio invernale di Sappada 2000..quindi quei prati verdi erano piste da sci!!!
Fortunatamente la chiusura dell’impianto in questo periodo (l’apertura è ad agosto e settembre)ci ha garantito una camminata tranquilla, senza la presenza di troppo turismo vacanziero. Notavo che da questo altipiano si diramano una miriade di sentieri semplici, adatti alle famiglie, tra cui quello che, passando vicino ad una piccola cappella, conduce ai Laghi d’Olbe: due bei laghi di montagna, dall’acqua verde scura e limpida, abitati da tanti pesciolini!
Dal lago una tabella in legno, indicante il Monte Lastroni, ci suggerisce ancora un’ora di cammino per la vetta. Da qui in poi il sentiero diventa un po’ meno agevole ma mai pericoloso, basta fare un po’ di attenzione a dove si mettono i piedi. Via via che ci si avvicina alla cima si possono osservare resti di postazioni militari, tra cui una bella “ finestra “ artificiale che si apre sul Monte Peralba e sul Rifugio Calvi. Da queste postazioni ancora circa 15 minuti di salita un po’ più ripida e , seguendo una traccia di sentiero si raggiunge la vetta del Monte Lastroni con croce di vetta.
Sfortunatamente, quel giorno il tempo era un po’incerto, ed al momento del nostro arrivo in cima, è scesa una nebbia fitta che ha avvolto la montagna.. insomma non siamo riusciti a vedere nulla del panorama circostante! Foto e merenda e siamo scesi in fretta, anche perché lassù soffiava un vento abbastanza gelido! In seguito, leggendo qua e là notizie sul Monte Lastroni, ho scoperto che “avere il cappello di nubi” non è poi cosa tanto rara per questa montagna.. anzi! Pare siano più le persone che hanno fatto l’ascesa con le nuvole, di quelle graziate da una giornata di cielo limpido.. quindi, un monte avvolto un po’ nel mistero ,che aumenta la suggestione e la voglia di ritornare con il sole!
Il ritorno avviene per lo stesso percorso di salita ..e.. nella nostra discesa abbiamo anche fatto un incontro inaspettato, quello con la vipera Aspis, la vipera nera, molto pericolosa e velenosa ..e Nelson che si divertiva a stuzzicarla!!!